venerdì 25 luglio 2014

Ho fatto il Guacamole negli Stati Uniti del Sud...perchè mi piacciono le sfide difficili!


Preparare il Guacamole, ricetta originaria del Messico ma molto diffusa e apprezzata in tutto il Sud degli USA, a Jacksonville Beach (Florida) per i miei amici americani, è stato un azzardo, un'incosciente scelta fatta sull'onda emotiva del voler cucinare qualcosa che rientrasse nelle loro abitudini alimentari, senza però considerare che il parterre "giudicante" aveva buona conoscenza del piatto. Ma ecco com'è andata...narrato in terza persona (meglio mantenere l'anonimato e prendere le distanze, non si sa mai...hihhihhi).

Quella mattina si svegliò presto, be’ presto relativamente all'orario in cui erano andati a letto. Quella mattina non era una mattina qualsiasi, era il 4 Luglio il giorno dell’Indipendenza americana, il giorno dell’orgoglio a Stelle e Strisce. Il giorno in cui, al contrario di quanto si possa credere, l’identità nazionale diventa il pretesto per trasformare tutto in un grande circo anarchico, dove non ci sono regole e comandamenti ad eccezione del rispetto per gli altri.
Matt's house in Jax Beach
La casa di Matt sulla spiaggia di Jax Beach era silenziosa, i suoi amici dormivano tutti. Anche per strada ancora non c’era nessuno e quel pezzo di città che si estende lungo il mare appariva completamente differente rispetto alla sera prima quando era invasa da gente impegnata solo a divertirsi. Si lavò e indossò il suo costume decisa ad andare a mare e godersi un po’ di quella solitudine.
Invece si ritrovò in bicicletta sulla strada che portava al supermercato con Josh, che l’aveva sorpresa alzandosi proprio mentre lei varcava la porta di casa verso la spiaggia. “Voglio preparare la colazione. Devo andare a comprare uova e bacon. Vuoi venire con me?”. “Certo che voglio venire!” – rispose. Entrare negli stores di alimentari era per lei come per un bambino entrare in un parco divertimenti: migliaia di prodotti differenti tutti da scoprire ed ordinati con precisione maniacale per settore merceologico, tipologia e marca. Ogni volta scopriva qualcosa di nuovo che le faceva venire la voglia di sperimentare nuovi piatti e la curiosità di conoscere la cucina del luogo.
Quelle visite le consentivano anche di fare una sorta di studio sociologico di quella gente di quel Sud opposto al suo. Osservava i comportamenti d’acquisto, il modo di relazionarsi tra le persone e si convinceva sempre di più che la teoria di Feuerbach “Siamo quello che mangiamo” fosse una delle più acute osservazioni filosofiche degli ultimi due secoli. Donne e uomini ordinati come i prodotti sugli scaffali, sorridenti e con i modi rilassati e accattivanti proprio come nelle più classiche delle pubblicità dei cibi e delle bevande. Svelti e pratici, come i piatti che in genere preparano e dei quali non curano molto la presentazione e il modo di mangiarli, atteggiamento questo che si rispecchia nel loro abbigliamento e nei gesti non proprio raffinati.
La gita al supermercato risultò divertente oltre che formativa. Scelsero insieme il bacon migliore e le uova di galline allevate a terra, dopo aver letto e commentato le etichette. Lei disse che voleva contribuire alla festa “rossa, blu e bianca” e così – andando contro i suoi principi culinari ma convinta che ogni tanto si debba  derogare anche a quelli- acquistò delle tartellette di pan di Spagna, la panna e i mirtilli freschi per rendere onore ai colori della bandiera del paese che la stava ospitando. La selezione più difficile risultò quella delle birre: decine di varietà, naturali o aromatizzate, provenienti da tutte le parti del mondo: il paradiso dell’orzo e del luppolo. Ma Josh le andò in aiuto e seppe indirizzarla verso la migliore scelta.
Tornarono a casa con i loro sacchetti, soddisfatti come i bimbi al ritorno dal parco giochi ognuno col proprio souvenir, e si apprestarono a preparare le proprie “specialità”.
Josh cooking breakfast: bacon and eggs
American Proud Mini Cake




Nel frattempo la casa sulla spiaggia aveva cominciato ad animarsi e la cucina diventò il punto di incontro per tutti i suoi abitanti. Arrivarono altri amici, tra i quali Sherri, la sua migliore amica, anche lei carica di spesa: gamberi, latte di cocco, insalata, pane e avocado. “Questi sono per te”, le disse, “li ho comprati al mercato del contadino stamattina”. Sherri la conosceva bene e sapeva che un regalo del genere la rendeva felice. E siccome la sua felicità consisteva nel piacere di dare piacere, trasformò, reinterpretando lievemente la ricetta originale, quei verdi frutti burrosi in un fresco guacamole da condividere con tutti.

Ingredienti (per 6-8 persone): 2 avocado maturi; 2 lime o 1 limone;; 1 spicchio d’aglio (facoltativo); peperoncino e sale q.b.; abbondante pepe nero; olio extravergine d’oliva; 2 cipollotti o mezza cipolla bianca; 1 pomodoro maturo ma sodo; prezzemolo (facoltativo).

Procedimento: Tagliate a metà gli avocado nel senso della lunghezza. Estraetene il grosso nocciolo e sbucciateli. Mettete la polpa in una ciotola e bagnatela col succo di lime o di limone in modo che non si ossidi.
Schiacciatela con una forchetta fino a ridurla in puré e conditela con sale, pepe e peperoncino. Aggiungetevi lo spicchio d’aglio schiacciato.
In the kitchen of the Matt's house in Jacksonville Beach - FL
Pulite i cipollotti e, dopo averli sciacquati ed asciugati, tagliateli a rondelle sottili. Lavate anche il pomodoro e riducetelo in cubetti. Tritate il prezzemolo.
Trasferite il guacamole in una coppetta o in una piccola terrina e decoratelo con le verdure, il prezzemolo e un filo d’olio d’oliva.

Suggerimenti: La versatilità di questa salsa vi dà l’opportunità di servirlo come aperitivo con le classiche tortilla chips, con dei crostini di pane o con quello che più vi aggrada. Oppure usarlo per accompagnare piatti di riso, carne o pesce.
Io ci condisco gli spaghetti e vi assicuro che sono una vera delizia. Provare per credere.

Buone cose del Sud a tutti.

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