Morbido, poco calorico e rinfrescante il gelo di
anguria ha una provenienza cultural-gastronomica discussa. C’è infatti chi
sostiene che faccia parte dell’eredità lasciataci dagli “Arbaresh”, una popolazione albanese che si stanziò
intorno al XV secolo nei pressi di Palermo fondando alcune comunità tra cui la
più nota è Piana degli Albanesi.
C’è invece chi ritiene, ed io sono tra questi, che
provenga dalla gastronomia degli Arabi che lo inventarono insieme a quello di mosto,
cannella, mandorle e gelsomino (o scursunera).
Gli ingredienti utilizzati, peraltro, ci danno degli indizi che riportano
proprio alla loro tradizione culinaria: l’uso dei fiori di gelsomino, la
cannella, lo zucchero. Certo è, che c’è anche l’influenza spagnola, visto che a
guarnizione si aggiunge il cioccolato fondente.
È un dessert facile da realizzare che può essere
offerto durante un caldo pomeriggio d’estate per trovare un momento di fresco e
dolce piacere oppure come piacevole e leggero fine pasto. In ogni caso, tutto
dovrà avvenire molto lentamente.
Il gelo di mellone
(come viene chiamato il grosso e succoso frutto in Sicilia) deve essere
assaporato con calma in modo che la lingua possa riuscire a cogliere tutti i
suoi aromi e odori dalle note esotiche: lo speziato della cannella, il profumo
del gelsomino, l’amaro retrogusto del cioccolato fondente.