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lunedì 1 dicembre 2014

Assaggi di Futurismo


...Pur riconoscendo che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia...
(Il Manifesto della cucina futurista, F. T. Marinetti, 1931)

Marinetti e Fillìa lo scrissero sull’onda della “rivoluzione culturale” dei primi del Novecento. Nel Manifesto, riprendendo il pensiero filosofico di altri passati esponenti del pensiero occidentale, viene affermato il ruolo centrale della cucina nella vita delle persone, tanto da venire equiparata alle arti più “nobili”, come la letteratura e le arti figurative.
Il Manifesto, oltre all’eliminazione della pasta asciutta, predica l'abolizione della forchetta e del coltello per avere un piacere tattile prelabiale; la soppressione dei condimenti tradizionali, del peso e del volume degli alimenti e delle discussioni troppo impegnate e sulla politica a tavola; auspica la creazione di «bocconi simultanei e cangianti», invita i chimici ad inventare nuovi sapori e incoraggia l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi.
Le loro idee sono state ampiamente riprese nella Nouvelle Cousine Italiana e portate avanti negli anni da chef avanguardisti.
“Assaggi di futurismo” mi è stata ispirata dalle “visioni” di questi grandi letterati ed artisti del passato ed ho proposto la mia folle idea agli Holy Cadillac, che essendo più pazzi di me, l’hanno gradita ed accettata.

Senza avere la presunzione di equipararci a loro, abbiamo sperimentato l’ensamble cucina e musica provando a creare sinestesie sensoriali utili a nutrire il corpo ed alimentare l’anima.