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lunedì 1 dicembre 2014

Assaggi di Futurismo


...Pur riconoscendo che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia...
(Il Manifesto della cucina futurista, F. T. Marinetti, 1931)

Marinetti e Fillìa lo scrissero sull’onda della “rivoluzione culturale” dei primi del Novecento. Nel Manifesto, riprendendo il pensiero filosofico di altri passati esponenti del pensiero occidentale, viene affermato il ruolo centrale della cucina nella vita delle persone, tanto da venire equiparata alle arti più “nobili”, come la letteratura e le arti figurative.
Il Manifesto, oltre all’eliminazione della pasta asciutta, predica l'abolizione della forchetta e del coltello per avere un piacere tattile prelabiale; la soppressione dei condimenti tradizionali, del peso e del volume degli alimenti e delle discussioni troppo impegnate e sulla politica a tavola; auspica la creazione di «bocconi simultanei e cangianti», invita i chimici ad inventare nuovi sapori e incoraggia l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi.
Le loro idee sono state ampiamente riprese nella Nouvelle Cousine Italiana e portate avanti negli anni da chef avanguardisti.
“Assaggi di futurismo” mi è stata ispirata dalle “visioni” di questi grandi letterati ed artisti del passato ed ho proposto la mia folle idea agli Holy Cadillac, che essendo più pazzi di me, l’hanno gradita ed accettata.

Senza avere la presunzione di equipararci a loro, abbiamo sperimentato l’ensamble cucina e musica provando a creare sinestesie sensoriali utili a nutrire il corpo ed alimentare l’anima.

giovedì 5 giugno 2014

Dolcezze Naturali. Degustazione di 7 vini dolci abbinati a 5 dessert

Alcuni degli ospiti e Monica Cecere in un momento della serata
Il 28 maggio dell'AD 2014 si è svolta, presso l'enoteca letteraria Vino Divino di Palermo, una bellissima serata all'insegna della dolcezza ideata da Massimiliano Montes di Gustodivino.it e voluta da quel magnifico anfitrione che è Pasquale Lombardo, proprietario dell'enoteca.
Massimiliano Montes e Pasquale Lombardo
Io mi pregio di essere stata presa nel "cast" come pastry chef.
Per ogni tipologia di vino scelto da Massimiliano ho pensato, grazie alle sue precise descrizioni, l'abbinamento con un dolce.
Preparazione Dolce Norma
Il risultato di questa join venture è stata la seguente:

martedì 28 gennaio 2014

Il gusto goliardico di quelli di Cool…inario

Fashion, glamour, top, trandy, informal chic, sono tutti aggettivi che ben descrivono la serata organizzata sabato 25 gennaio dal team di Cool...inario "Alle Terrazze" di Mondello. Io però li voglio ridurre a due semplici parole non anglofone: piacere della condivisione.
Ho avuto l’opportunità - grazie a Manfredi Dolce, un componente del team di Cool...inario ideato da Vittorio Filippone - di assistere al dietro le quinte dell’evento. La cucina, che è anche il mio luogo ideale, era un insieme armonico di odori, battute, urla e risate e un continuo via vai di amici che entravano solo per salutare e scambiare due chiacchere con gli organizzatori e con gli “chef per una notte”, tutti rigorosamente uomini.

Ecco un’altra cosa che mi ha colpito, non piacevolmente, l’assenza delle donne dietro i fornelli. Questo mi ha fatto riflettere, grazie anche ad un’osservazione della mia amica (collega) food blogger Manuela Zanni (Saggi e Assaggi), su una particolarità del genere cui appartengo: sarebbe difficile mettere insieme una squadra di donne che lavorano insieme divertendosi. Siamo molto più competitive, con poco senso del gioco, vogliamo prevalere una sull'altra e, purtroppo, invidiose. Certo la mia è una generalizzazione anche un po’ provocatoria, ma se chi sta leggendo è una donna non può che darmi ragione. Lo dico con amarezza ma credo, e ne ho anche avuto esperienza nel corso della mia vita, che corrisponda alla realtà: non riusciamo ad essere “leggere” e complici.


Detto questo, che mi renderà possibilmente impopolare ed accenderà delle polemiche sull'argomento, torno alla descrizione delle gradevole serata gastronomica e all'argomento che più m’appassiona: il buon cibo (so che i malpensanti avranno creduto parlassi degli uomini, vi conosco).

Il buffet ha previsto diverse portate che altalenavano tra tradizione e sperimentazione: dalle entrée di verdure e salvia pastellata al carpaccio di carciofi con crema all'arancia e Piacentino ennese; dalle sarde "allinguate" (deliscate, aperte, passate a farina e fritte) ai mini hamburger con la ricotta di pecora e la cicorietta di campo; dai paccheri con fagioli e cozze al riso con ragout di polpo e verdure spontanee; agli involtini di carne classici alla palermitana rivisitati senza “passolina” (uvetta secca piccola e nera molto utilizzata nella cucina siciliana ma non da tutti apprezzata).

Ma “l’intingolo” da me più apprezzato è stata l’atmosfera di familiare accoglienza sostenuta da uno spirito goliardico che da donna ho fortemente e piacevolmente “invidiato”. Bravi Ragazzi!!!

La Squadra di Cool…inario: Vittorio Filippone, Manfredi Dolce, Ercole Gargano, Paolo D'Agostino, Alessandro Perillo, Mario Di Ferro, Daniele Florio, Alessandro Cajozzo, Achille Escalona, Paolo Ayala, ai quali sabato si è aggiunto lo chef de "Alle Terrazze" di Mondello Giuseppe Priolo.

martedì 19 novembre 2013

"BORN IN SICILY". NASCE IL DDL REGIONALE PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI LOCALI

Come diceva già più di trent’anni fa il Prof. Urbani, illustre urbanista palermitano, la globalizzazione si sarebbe dimostrata uno strumento vincente solo per quei paesi/regioni che avessero capito sin da subito l’importanza delle proprie peculiarità territoriali dandogli giusto risalto e valore. Il suo concetto del “E’ sulu cà e ci l’haiu sulu jo” (“E’ solo qua e ce l’ho solo io”, traduzione per i non siculi) viene oggi concretizzato in una norma con il DDL “Born in Sicily”.

Le food blogger palermitane con Natale Giunta e Dario Cartabellotta