Eccomi solo. Solitudine agognata, cercata, trovata, amata,
odiata. Lei è partita portandosi dietro la sua allegra risata, il leggero
fruscio dei suoi passi, dei suoi piccoli piedi rinchiusi in quelle ballerine
nere di peluche, da lei adorate da me detestate. Fuori comincia a fare buio,
vedo il crepuscolo dalla finestra, accendo la luce. La spengo all'istante. È
troppo evidente lo spazio vuoto lasciato da lei. È troppo “vuoto”.