Morbido, poco calorico e rinfrescante il gelo di
anguria ha una provenienza cultural-gastronomica discussa. C’è infatti chi
sostiene che faccia parte dell’eredità lasciataci dagli “Arbaresh”, una popolazione albanese che si stanziò
intorno al XV secolo nei pressi di Palermo fondando alcune comunità tra cui la
più nota è Piana degli Albanesi.
C’è invece chi ritiene, ed io sono tra questi, che
provenga dalla gastronomia degli Arabi che lo inventarono insieme a quello di mosto,
cannella, mandorle e gelsomino (o scursunera).
Gli ingredienti utilizzati, peraltro, ci danno degli indizi che riportano
proprio alla loro tradizione culinaria: l’uso dei fiori di gelsomino, la
cannella, lo zucchero. Certo è, che c’è anche l’influenza spagnola, visto che a
guarnizione si aggiunge il cioccolato fondente.
È un dessert facile da realizzare che può essere
offerto durante un caldo pomeriggio d’estate per trovare un momento di fresco e
dolce piacere oppure come piacevole e leggero fine pasto. In ogni caso, tutto
dovrà avvenire molto lentamente.
Il gelo di mellone
(come viene chiamato il grosso e succoso frutto in Sicilia) deve essere
assaporato con calma in modo che la lingua possa riuscire a cogliere tutti i
suoi aromi e odori dalle note esotiche: lo speziato della cannella, il profumo
del gelsomino, l’amaro retrogusto del cioccolato fondente.
Ingredienti:
1 grossa anguria; 20/25 fiori di gelsomino; ½
stecca di cannella (o a proprio gusto); un velo di tulle o di garza e per ogni
litro di succo ottenuto, rispettivamente: 120 gr. di zucchero e 60 gr. di amido
di grano o mais; cioccolato fondente.
Procedimento:
Tagliare in grosse fette “u muluni”, estrarne la polpa e passarla al passaverdura. Misurare
il succo ottenuto, versarlo in una pentola capiente ed aggiungervi zucchero ed
amido (che andrà, prima di essere aggiunto al resto, sciolto in una piccola
quantità di succo) nelle proporzioni sopra dette. Lavare velocemente il
gelsomino e chiuderlo insieme alla cannella nel tulle legato con dello spago da
cucina. Aggiungere questo “fagottino” al composto e cuocere a fuoco moderato
fino a quando non raggiungerà la consistenza di un budino. A questo punto,
togliere dal fuoco, eliminare il tulle con la spezia e i fiori e versare il
“gelo” in coppette che dovranno essere già inumidite con l’acqua in modo da
evitare che la gelatina solidificando si attacchi. Lasciare raffreddare e
riporre in frigorifero per un giorno. Prima di servirlo, guarnire con il
cioccolato ridotto in scaglie e, se volete, qualche fiore di gelsomino e
pezzetti di cannella.
Alla fine del lungo lavoro si riceverà la giusta
ricompensa con un intenso piacere per i sensi.
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