Una sera di agosto squillò il telefono. Accaldata, mi
alzai e con passo indolente mi diressi verso l’insopportabile trillo. “Pronto”.
“Hey, stasera vengo a cena da te”. La sua voce calda e piena di energia mi risvegliò
dal torpore. “Bene, ma devi accontentarti di quello che c’è”.
Non avevo grande voglia di cucinare - anche gli chef a volte preferiscono
leggere invece di spadellare - e rimasi in poltrona con il libro in mano nella
mia terrazza attorniata da Ira e Luna (le mie Setter Inglesi) e dal profumo del
gelsomino e delle rose. Ad un tratto però prevalse la voglia di stupire il mio
ospite inatteso e pensai alla passeggiata mattutina per il mercato del Capo
(uno dei mercati storici palermitani) che mi aveva visto riempire le sporte di
peperoni, calamari, cozze e gamberetti. Mi ripresi dalla noia della canicola
bevendo un bicchiere di acqua fresca con lo zammù (l’anice che in Sicilia si
usa, come in molti paesi dell’area mediterranea, per aromatizzare l’acqua e
anche alcuni dolci) e mi alzai lentamente dirigendomi in cucina.
Quella che segue è la ricetta che mi venne ispirata da quella cena non
organizzata e che, devo dire, ebbe comunque una piacevole riuscita.
Ingredienti (per 4 persone)
500 gr.
di peperoni; 200 gr. di gamberetti; 300 gr. di calamari; 400 gr. di cozze col
guscio; 1 grossa cipolla bianca; 2 spicchi d’aglio; 300 gr. di pomodori; sale e
pepe; 50 gr. di mandorle tritate grossolanamente; olio EVO; muddica atturrata
(facoltativa), ½ bicchiere di vino bianco (grillo); qualche foglia di basilico
e prezzemolo freschi.
Procedimento:
Fare
scoppiare le cozze, dopo averle pulite, in una pentola coperta. Pulire i
calamari e ridurre le sacche ad anelli e i tentacoli in pezzi. Sgusciare i
gamberetti. Nettare i peperoni, eliminandone i semi e le nervature interne
(risultano indigeste) Sbucciare la cipolla e l’aglio. Tritare la prima e tagliare
in due per il lungo gli spicchi d’aglio e metterli con l’olio d’oliva in una
casseruola con i bordi un po’ alti. Fare rosolare ben bene a fiamma media e,
quando ben appassiti, aggiungere i peperoni nettati e ridotti a listarelle e,
dopo qualche minuto, i pomodori spellati e ridotti a cubetti. Lasciare cuocere
per circa 5 minuti, aggiungere il pesce e le mandorle, far rosolare e sfumare
con il vino. Fatto ciò, salare e pepare a piacimento e far continuare a cuocere
per altri 20 minuti avendo l’accortezza di allungare con un po’ d’acqua se il
sugo si dovesse restringere troppo. Trascorso questo tempo, togliere dal fuoco
e unirvi, mescolando ben bene, la muddica
atturrata. Trasferire il guazzetto in un piatto di servizio e cospargere
con il prezzemolo e il basilico freschi tritati.
Suggerimento: se non si aggiunge il
pangrattato alla fine, il guazzetto può essere servito con dei crostoni di pane
tostati con olio d’oliva oppure usato come condimento per un buon piatto di
tagliatelle.
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