Come ogni anno, le festività natalizie mi sussurrano il
passato, suscitando in me un misto di nostalgiche emozioni, dolci e amare
insieme. Per me sono il profumo della mia famiglia, un tempo grande e numerosa.
Una famiglia matriarcale, con tante donne grandi cuoche e con gli uomini
sofisticati gourmet. Già un mese prima si cominciava a dibattere sui menù da
preparare, mai uguali da un anno all'altro e sempre con qualche novità da
sperimentare, di solito portata dallo zio Roy. Ma c’erano alcuni must che non
potevano mancare: i ravioli di carne fatti in casa con il ragù ai funghi della
zia Cetti; le verdure in pastella di mia madre; il cappone ripieno dello zio
Michele e la pignoccata della nonna Etta. Ma, soprattutto, non doveva mancare
il pesce.
Nel tempo anche noi figli abbiamo preso parte al carosello
delle preparazioni e così, qualche Capodanno fa, con estremo pudore – non avevo
ancora molta esperienza ma, come adesso, grande passione - mi proposi per
cucinare il pesce in un modo nuovo. L’idea suscitò curiosità e furono tutti
felici che me ne volessi occupare io. Io ne fui onorata e mi buttai con
fibrillazione nella preparazione. Il mio piatto ebbe grande successo in quel
cenone e l’ho rifatto diverse volte sempre con il medesimo esito. Per questo
voglio condividere con voi la ricetta del: Branzino
con carciofi in sfoglia.