Tzatziki sicula |
La cucina è alchimia, invenzione, esperimento, intuito ma
anche passione ed amore.
Quando io cucino penso soprattutto a chi lo mangerà. Penso
se e come, chi lo assaggerà, si sentirà coccolato e pungolato da ciò che sta
mangiando; provo ad immaginare come i suoi sensi reagiranno quando le papille
gustative incontreranno quella determinata pietanza. Mi diletta trovare nuove
combinazioni “alchemiche” che possano dare piacere ed è grande la mia
soddisfazione quando scorgo espressioni di godimento nelle facce di chi gusta i
miei piatti.
È la mia filosofia in cucina, il “piacere di dare piacere”, una sorta di altruismo egoista che si
concretizza in una combinazione di emozioni che si esprimono in pochi secondi
ma che si protraggono sinesteticamente nel tempo.
Ecco come nascono molte mie preparazioni, come quella che qui
vi propongo: la Tzatziki sicula, una rivisitazione della famosa salsa greca allo yogurt reinterpretata con la rinomata ricotta di pecora
siciliana[1].
Spero vi piaccia come ai miei ultimi ospiti.
La ricetta
Ingredienti: 500 gr di ricotta di pecora; 125 gr. di
yogurt greco naturale; 1 spicchio d’aglio; 200 gr. di cetriolo; 10 gr. di menta
fresca; 1 piccolo pezzo di zenzero fresco; 2 cucchiai circa di olio EVO; ½
cucchiaino di sale e una macinata di pepe nero.
Procedimento: Sbucciate con un pelapatate il cetriolo e
lo zenzero e grattugiateli con una grattugia a fori piccoli. Le parti che non
riuscite a grattugiare tagliatele a cubetti. Mettete il cetriolo in uno scolaverdure
con un po’ di sale in modo che si elimini l’amaro.
Mettete la ricotta in una terrina e schiacciatela con i
rebbi di una forchetta. Aggiungete lo yogurt, il cetriolo e lo zenzero, lo
spicchio d’aglio spremuto o tritato molto finemente, la menta sminuzzata e gli
ingredienti rimanenti. Rimestate bene con una spatola di legno o con una
piccola frusta a mano, fino a che il composto non sia ben amalgamato. Ecco
fatto, la vostra tzatziki sicula è pronta.
Tzatziki sicula |
Suggerimenti: Servitela come antipasto con dei crostini
di pane – magari fatto con la farina di Tumminia -, come condimento per una
fresca insalata o ancora per accompagnare del pesce o della carne arrostiti. Insomma,
sbizzarritevi e mangiatela come più vi ispira il momento.
Buone cose dalla Magna Grecia.
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