Quella
contadina è una cucina semplice ma gustosa e sana, che predilige i prodotti di
stagione ed evolve con l’alternarsi delle stagioni.
Oggi,
in omaggio alla primavera e ai suoi frutti, vi propongo i Tagghiarini fatti in casa con le
fave fresche e il finocchietto selvatico, una ricetta della tradizione
gastronomica siciliana.
La pasta fatta in casa è tradizione di tutte le regioni italiane. Al sud, come in Sicilia, e in alcune parti del centro si prepara senza l'aggiunta di uova. I formati si somigliano tutti, anche se prendono nomi diversi. Ad esempio, i "tagghiarini" (tagliolini) siciliani che qui vi presento in Toscana si chiamano "pici", nella Tuscia (zona di Viterbo) invece diventano i "lombrichelli", mentre a Roma sono i "tonnarelli".
Non
è difficile da preparare, occorre solo un po’ di tempo come per tutte le cose
buone. Siete pronti? Eccola.
Ingredienti (per 4 persone). Per i tagliolini: 400 gr. di farina tipo 0; 200 ml di acqua; 1 cucchiaino raso di sale. Per il guazzetto di fave: 1 kg. di fave; 1 cipolla bianca; 1 grossa carota; 1 foglia d’alloro; un ciuffo di finocchietto selvatico, olio extravergine d’oliva; sale e pepe.
Procedimento: Per prima cosa, preparate il
condimento. Sgusciate le fave due volte, cioè sbaccellatele e, dopo, togliete
anche la buccia di ogni singolo legume. Terminata questa operazione, nettate la
cipolla e la carota, sciacquatele sotto l’acqua corrente e riducetele in
cubetti. Fatene un soffritto con l’olio d’oliva ed aggiungetevi le fave
sgusciate. Lasciate insaporire per qualche minuto rimescolando ed unite un
bicchiere circa di acqua calda, il sale e il pepe. Nel frattempo, lavate il finocchietto,
tritatelo e tenetelo da parte. Cuocete per circa 20 minuti a fiamma moderata o
fin quando le fave non si saranno sfaldate creando una crema densa (’u
maccu).
Ed
ora passiamo ai nostri tagliolini. Mettete la farina su un ripiano, fatevi il
buco al centro, aggiungete il sale e versatevi circa metà dell’acqua. Iniziate ad
impastare e gradualmente aggiungete l’altra acqua. Questa operazione è
necessaria perché le farine non hanno tutte la stessa umidità. Fate lo stesso
se impastate con la planetaria. L’impasto dovrà essere ben consistente. Una volta
finito di lavorare, copritelo con della pellicola alimentare e fatelo riposare
per circa mezz’ora. Passato questo tempo, dividetelo in 4 o 5 parti e
stendetelo, cospargendo il ripiano con altra farina, ad uno spessore di circa 5
millimetri, in modo da ottenere dei tagliolini cicciottelli.Fatto ciò, spolverizzate
nuovamente le sfoglie di farina ed avvolgetele dal lato più lungo ottenendo una
sorta di strudel. Dopo di che, tagliatele a rondelline con un coltello ben
affilato.
Svolgete le rondelle, et voilà, ecco ottenuti i tagghiarini, che andrete mettendo in un vassoio previamente cosparso di farina. Naturalmente, potete realizzarli anche con la macchina per la pasta se l’avete, oppure usare la chitarra come ho fatto io.
Svolgete le rondelle, et voilà, ecco ottenuti i tagghiarini, che andrete mettendo in un vassoio previamente cosparso di farina. Naturalmente, potete realizzarli anche con la macchina per la pasta se l’avete, oppure usare la chitarra come ho fatto io.
Cuocete
la pasta in abbondante acqua salata. Scolatela bene ed amalgamatela con le
fave. Servite cospargendo con il finocchietto tritato.
Vi
assicuro che è più facile a farsi che a dirsi, quindi non spaventatevi e
provateci.
Buone
cose maccuse
a tutti.
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