Ho notato che più avanti vai
negli anni più ti affiorano alla mente ricordi piacevoli, molti dei quali sono
legati al cibo e a ciò che rappresenta. E così qualche giorno fa, in occasione
di un invito a cena, volendo preparare un dolce, ho ripescato nei meandri della
mia memoria un dessert che avevo avuto la fortuna di assaggiare tanti anni fa
presso la pasticceria Scimone di Palermo: le “Dita degli Apostoli”.
Facendo una piccola ricerca
storica ho scoperto che questo delizioso dessert, oggi molto diffuso in Puglia,
non è originario della Sicilia ma nasce a Bagnara Calabra nel convento di Santa
Maria e dei SS. Apostoli dove i monaci, devoti si San Tommaso, lo preparavano
in occasione della Pasqua per ricordare il gesto del santo di mettere un dito
nella piaga del costato di Gesù perché incredulo della sua resurrezione. Era
una sorta di stretto cannolo bianco e morbido (che, per l’appunto, ricorda la
forma del dito) farcito con una crema al cioccolato a simboleggiare il sangue
di Cristo.
Nell’alto Medioevo, questi
conventuali, arrivarono in Sicilia a seguito dei Longobardi che avevano fondato
una colonia tra i Nebrodi ed i Peloritani, dove ora sorge Novara di Sicilia.
Qui nel 1171, Santo Ugo fondò L’Abbazia di Santa Maria Nucaria, prima
edificazione cistercense dell’isola. Con loro portarono tutte le loro
conoscenze e tradizioni, anche quelle culinarie. E così le Dita degli Apostoli
si diffusero in quella parte di Sicilia, dove però la crema di cioccolato venne
sostituita con quella di ricotta.
Devo ammettere, che ancora oggi
non è un dolce molto noto nella parte occidentale dell’isola e la loro
tradizione rischia di perdersi, provocando, data la loro bontà, un grosso buco
nero nell'arte pasticcera.
La mia ricetta è frutto di
sperimentazione. Si tratta di morbide crespelle ripiene di crema di ricotta e
panna, definite con zucchero a velo e cannella. L’ho elaborata basandomi sul
dolce che avevo mangiato e devo dire che il risultato è stato eccellente. La
voglio condividere con voi per due motivi: uno è perché non si perda la
tradizione; l’altro perché è troppo buono per non mangiarlo almeno una volta
nella vita.
Ingredienti (per
10 persone): Per le crespelle: 1 uovo; 1 cucchiaio raso di zucchero; un
pizzico di sale; 80 gr. di farina 0; 20 gr. di farina di riso; 100 ml di latte;
200 ml di panna fresca; 1 bustina di vanillina. Per la crema: 350 gr. di
ricotta di pecora; 200 ml di panna fresca; 8 cucchiaini di zucchero; un pizzico
di vanillina. Per definire: zucchero a velo e cannella in polvere.
Procedimento: Per
prima cosa mettete a scolare la ricotta, anche la sera prima, in modo che sia
ben asciutta. Preparate le crespelle, mescolando bene tutti gli ingredienti
fino ad ottenere un impasto omogeneo. Cuocetele, a fiamma molto moderata, in
una padella di 22 cm di diametro velato di burro. Dovete fare attenzione alla
cottura perché le crepes devono risultare bianche. Man mano che sono pronte
disponetele in un piatto alternate a fogli di carta forno, utile a non farle
attaccare fra di loro ma che vi servirà anche da guida per avvolgere il
cannolo.
Conclusa questa operazione,
dedicatevi alla crema. Lavorate la ricotta con 4 cucchiaini di zucchero fino a
che non sarà ben liscia. Montate la panna con il rimanente zucchero e la
vanillina. Unitevi la ricotta, aiutandovi con una spatola, con movimenti lenti
ma decisi dal basso verso l’alto. Ora siete pronti per assemblare tutti gli
ingredienti.
Mettete sul ripiano una crespella
alla volta e, con un sac à poche senza bocchetta, farcitela fino a metà. Adesso
arrotolatela a formare un cilindro. Avvolgetelo nella carta forno su cui
l’avete poggiato. Quando avrete realizzato tutte le vostre “dita”, riponetele in freezer per almeno
tre ore.
Prima di servirle, fate delle
sezioni di cilindro effettuando dei tagli obliqui (come da foto). Riponete le “dita” in un piatto da portata e
spolverizzatele con zucchero a velo e cannella.
Può sembrare complicata, ma in
realtà è una ricetta semplice da realizzare e pure comoda perché, visto che
vanno congelate, si possono fare con largo anticipo.
Questa versione palermitana delle
“Dita
degli Apostoli” non ha niente a che vedere, dunque, con la ricetta
originale delle Dita degli Apostoli. È molto più delicata, eterea. A detta di
chi le ha assaggiate sono una vera delizia paradisiaca ed io non posso fare
altro che confermarne il giudizio.
Buone cose soavi a tutti!
Suggerimenti: la
farina di riso è facoltativa, serve a dare una maggiore morbidezza alla
crespella, ma può essere sostituita con la stessa dose di farina 0.
Per poterle gustare al meglio,
servitele dopo 10 – 15 minuti che le avete portate fuori dal freezer. Otterrete
una sorta di semifreddo che, sciogliendosi piano in bocca, esprimerà al meglio
il suo sapore.